La dimensione territoriale dell’amministrazione condivisa: i casi del Comune di Bologna e della Regione Toscana

The paper tries to reconstruct the theoretical development of the notion of shared administration and to represent the political-ideological surplus it expresses (a real Weltanschauung). Starting from the belief that its theoretical definition is conditioned by the existence of a specific territorial dimension, the paper draws the belief that its theoretical-political consistency must be tested on the territories. Subsequently, declining this belief in the focus on two processes of territorial experimentation - that of the Municipality of Bologna and that of the Tuscany Region - the essay tries to demonstrate the reactivity of the model to the sociopolitical characteristics of the territories in which it operates and the need to bring back the vitality of its expressions within a minimal but unitary theoretical-constitutional framework, informed by a democratic and pluralist identity.

Il saggio prova a ricostruire la riflessione sull’amministrazione condivisa e a rappresentare il plusvalore politico-ideologico che esprime (una vera e propria Weltanschauung). A partire dalla convinzione secondo cui la definizione teorica e l’operatività del modello siano condizionate all’esistenza di una dimensione territoriale determinata, il saggio trae la convinzione che la sua consistenza teorico-politica debba essere saggiata sui territori. Successivamente, declinando questa convinzione nella messa a fuoco di due processi di sperimentazione territoriale - quello del Comune di Bologna e quello della Regione Toscana - il saggio prova a dimostrare la reattività del modello alle caratteristiche sociopolitiche dei territori in cui opera e la necessità di ricondurre la vitalità delle sue espressioni all’interno una cornice teorico-costituzionale minima ma unitaria, informata ad un’identità democratica e pluralista.