The procedures through which Governments have been formed during the XVIII parliamentary term (2018-2023) are characterized by several novelties, and even anomalies, in comparison to previous practice. Among these novelties the essay identifies: shorter consultation cycles; the use of exploratory mandates limited to the verification of a specific parliamentary majority (rather than open-ended as in the past); the Contratto per il Governo del Cambiamento – a sort of legislative manifesto adopted by one of the Governments in the parliamentary term; unusual features in the phase of the attribution of the mandate to form a government; and finally, the refusal by the President of the Republic to nominate a Minister proposed by the charged prime minister. The essay analyzes each of these features individually, by interrogating both its compatibility with previous practice and with the Constitution. It then offers a common reading of these developments: the essay argues that the said developments reveal a longer term evolution of the Italian Form of Government linked to the crisis (understood as transformation) of political parties and the process of European Integration.

Le procedure attraverso cui si sono formati i Governi della XVIII legislatura (2018-2023) sono caratterizzate da numerose novità, e anche da alcune anomalie, rispetto alle regolarità del passato. Tra queste novità il saggio individua: cicli di consultazione molto brevi; il ricorso a mandati esplorativi limitati alla verifica di una specifica maggioranza parlamentare (anziché a durata indeterminata come in passato); la stipula di un "singolare" Contratto per il Governo del Cambiamento; alcune peculiarità nella fase di attribuzione dell'incarico di formare un governo; e, infine, il rifiuto da parte del Presidente della Repubblica di nominare un ministro proposto dal soggetto incaricato. Il saggio analizza singolarmente ciascuno di questi eventi, interrogandosi sia sulla loro compatibilità con la prassi precedente sia con il modello costituzionale. Si offre quindi una lettura comune di questi sviluppi: il saggio sostiene che questi rivelino un’evoluzione a lungo termine della forma di governo italiana legata alla crisi (intesa come trasformazione) dei partiti politici e al processo di integrazione europea.

Dal Conte I a Draghi: Studio sulle novità nei procedimenti di formazione dei Governi della XVIII legislatura

Arcuri A.
2022-01-01

Abstract

The procedures through which Governments have been formed during the XVIII parliamentary term (2018-2023) are characterized by several novelties, and even anomalies, in comparison to previous practice. Among these novelties the essay identifies: shorter consultation cycles; the use of exploratory mandates limited to the verification of a specific parliamentary majority (rather than open-ended as in the past); the Contratto per il Governo del Cambiamento – a sort of legislative manifesto adopted by one of the Governments in the parliamentary term; unusual features in the phase of the attribution of the mandate to form a government; and finally, the refusal by the President of the Republic to nominate a Minister proposed by the charged prime minister. The essay analyzes each of these features individually, by interrogating both its compatibility with previous practice and with the Constitution. It then offers a common reading of these developments: the essay argues that the said developments reveal a longer term evolution of the Italian Form of Government linked to the crisis (understood as transformation) of political parties and the process of European Integration.
2022
Le procedure attraverso cui si sono formati i Governi della XVIII legislatura (2018-2023) sono caratterizzate da numerose novità, e anche da alcune anomalie, rispetto alle regolarità del passato. Tra queste novità il saggio individua: cicli di consultazione molto brevi; il ricorso a mandati esplorativi limitati alla verifica di una specifica maggioranza parlamentare (anziché a durata indeterminata come in passato); la stipula di un "singolare" Contratto per il Governo del Cambiamento; alcune peculiarità nella fase di attribuzione dell'incarico di formare un governo; e, infine, il rifiuto da parte del Presidente della Repubblica di nominare un ministro proposto dal soggetto incaricato. Il saggio analizza singolarmente ciascuno di questi eventi, interrogandosi sia sulla loro compatibilità con la prassi precedente sia con il modello costituzionale. Si offre quindi una lettura comune di questi sviluppi: il saggio sostiene che questi rivelino un’evoluzione a lungo termine della forma di governo italiana legata alla crisi (intesa come trasformazione) dei partiti politici e al processo di integrazione europea.
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