Il saggio analizza i provvedimenti normativi adottati dal Governo in tema di sovraffollamento carcerario, distinguendo due fasi dell’attività governativa. La prima, sviluppatasi principalmente attraverso l’utilizzo di poteri di emergenza, è stata diretta all’aumento della capienza delle strutture penitenziarie. La seconda, successiva alla condanna dello Stato italiano da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo con la sentenza Torreggiani c. Italia, dell’8 gennaio 2013, è stata caratterizzata dall’adozione di numerosi decreti legge e decreti legislativi, volti all’adozione di una serie di interventi di revisione del sistema penale e penitenziario finalizzati a ridurre il ricorso alla pena detentiva. Con specifico riferimento al profilo delle fonti del diritto, il contributo evidenzia come i presupposti che hanno portato alla dichiarazione di emergenza conseguente all'eccessivo affollamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale, nonché le condizioni di necessità e urgenza che hanno legittimato l’adozione dei numerosi decreti legge adottati in materia, siano stati determinati anche dal ritardo con il quale lo Stato italiano è intervenuto sulla situazione degli istituti di pena e, più in generale, dalla politica criminale che è stata seguita negli ultimi anni. Il Parlamento ha inoltre delegato al Governo importanti aspetti di riforma del sistema penale e penitenziario, confermando il ruolo centrale che il Governo ha assunto nella disciplina di questa materia. Indubbie sono inoltre le difficoltà che, per una ricostruzione organica della disciplina, si presentano all’interprete di fronte all’elevato numero di provvedimenti adottati a breve distanza di tempo sulla medesima materia. A tal proposito, il settore penitenziario ripropone dunque alcuni dei problemi tipici relativi all’utilizzo dei poteri normativi del Governo e al rapporto tra Governo e Parlamento.
Poteri normativi del Governo e sovraffollamento carcerario
BIONDI, FRANCESCA
2017-01-01
Abstract
Il saggio analizza i provvedimenti normativi adottati dal Governo in tema di sovraffollamento carcerario, distinguendo due fasi dell’attività governativa. La prima, sviluppatasi principalmente attraverso l’utilizzo di poteri di emergenza, è stata diretta all’aumento della capienza delle strutture penitenziarie. La seconda, successiva alla condanna dello Stato italiano da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo con la sentenza Torreggiani c. Italia, dell’8 gennaio 2013, è stata caratterizzata dall’adozione di numerosi decreti legge e decreti legislativi, volti all’adozione di una serie di interventi di revisione del sistema penale e penitenziario finalizzati a ridurre il ricorso alla pena detentiva. Con specifico riferimento al profilo delle fonti del diritto, il contributo evidenzia come i presupposti che hanno portato alla dichiarazione di emergenza conseguente all'eccessivo affollamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale, nonché le condizioni di necessità e urgenza che hanno legittimato l’adozione dei numerosi decreti legge adottati in materia, siano stati determinati anche dal ritardo con il quale lo Stato italiano è intervenuto sulla situazione degli istituti di pena e, più in generale, dalla politica criminale che è stata seguita negli ultimi anni. Il Parlamento ha inoltre delegato al Governo importanti aspetti di riforma del sistema penale e penitenziario, confermando il ruolo centrale che il Governo ha assunto nella disciplina di questa materia. Indubbie sono inoltre le difficoltà che, per una ricostruzione organica della disciplina, si presentano all’interprete di fronte all’elevato numero di provvedimenti adottati a breve distanza di tempo sulla medesima materia. A tal proposito, il settore penitenziario ripropone dunque alcuni dei problemi tipici relativi all’utilizzo dei poteri normativi del Governo e al rapporto tra Governo e Parlamento.File | Dimensione | Formato | |
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