La Cassazione ribadisce il principio, già enunciato dalle Sezioni Unite, in base al quale il danno professionale, biologico o esistenziale derivante dal demansionamento deve essere allegato e provato dal lavoratore, non essendo conseguenza immancabile dell’inadempimento datoriale. I giudici di legittimità confermano la sentenza di merito, che aveva ritenuto provata la sussistenza del danno sulla base di presunzioni fondate su indici quali la durata e l’entità della dequalificazione.

Il danno non patrimoniale da demansionamento: regole di risarcibilità e onere della prova

Aiello, Giuseppe Francesco
2010-01-01

Abstract

La Cassazione ribadisce il principio, già enunciato dalle Sezioni Unite, in base al quale il danno professionale, biologico o esistenziale derivante dal demansionamento deve essere allegato e provato dal lavoratore, non essendo conseguenza immancabile dell’inadempimento datoriale. I giudici di legittimità confermano la sentenza di merito, che aveva ritenuto provata la sussistenza del danno sulla base di presunzioni fondate su indici quali la durata e l’entità della dequalificazione.
2010
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11382/512034
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
social impact