Il contributo indaga il tema dell’integrazione scolastica delle “nuove” minoranze attraverso la lingua, esplorando la possibilità di apprestare le tutele previste per le minoranze linguistiche storiche alle nuove minoranze originate dai flussi migratori. A tal fine, grazie all’esame di varie fonti internazionali e all’analisi della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, viene approfondita la configurabilità di un diritto ad essere istruiti in una lingua scelta e la compatibilità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo di quelle misure – variamente adottate all’interno dell’Europa – che hanno differenziato l’inserimento scolastico degli alunni (prevalentemente appartenenti alla comunità Rom) sulla base della mancata conoscenza della lingua ufficiale del Paese. Tale giurisprudenza fornisce alcune rilevanti indicazioni in riferimento alla legittimità delle misure scolastiche attuabili anche a livello nazionale, nell’ambito del quale sono stati presentati alcuni disegni di legge volti a differenziare l’accesso alla scuola in ragione della mancata conoscenza della lingua italiana. Infine, un ultimo approfondimento è dedicato ai differenti approcci in tema di lingue europee e lingue regionali e minoritarie, con riferimento alle minoranze immigrate e alle minoranze Rom, Sinti e Camminanti.
La lingua come strumento di integrazione scolastica delle nuove minoranze tra prospettive internazionali e diritto interno
BIONDI, FRANCESCA
2015-01-01
Abstract
Il contributo indaga il tema dell’integrazione scolastica delle “nuove” minoranze attraverso la lingua, esplorando la possibilità di apprestare le tutele previste per le minoranze linguistiche storiche alle nuove minoranze originate dai flussi migratori. A tal fine, grazie all’esame di varie fonti internazionali e all’analisi della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, viene approfondita la configurabilità di un diritto ad essere istruiti in una lingua scelta e la compatibilità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo di quelle misure – variamente adottate all’interno dell’Europa – che hanno differenziato l’inserimento scolastico degli alunni (prevalentemente appartenenti alla comunità Rom) sulla base della mancata conoscenza della lingua ufficiale del Paese. Tale giurisprudenza fornisce alcune rilevanti indicazioni in riferimento alla legittimità delle misure scolastiche attuabili anche a livello nazionale, nell’ambito del quale sono stati presentati alcuni disegni di legge volti a differenziare l’accesso alla scuola in ragione della mancata conoscenza della lingua italiana. Infine, un ultimo approfondimento è dedicato ai differenti approcci in tema di lingue europee e lingue regionali e minoritarie, con riferimento alle minoranze immigrate e alle minoranze Rom, Sinti e Camminanti.File | Dimensione | Formato | |
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