Il contributo prende le mosse dalla complessa vicenda relativa allo stabilimento dell’Ilva di Taranto, inquadrata nel contesto più ampio delle situazioni di crisi di stabilimenti di interesse strategico nazionale, soffermandosi sul profilo relativo alla natura giuridica ed ai caratteri dell’autorizzazione integrata ambientale, a seguito dell’intervento del legislatore e della successiva pronuncia della Corte costituzionale. L’indagine si concentra, in particolare, sulla speciale «forza» giuridica del provvedimento autorizzatorio con cui il legislatore ha consentito la prosecuzione dell’attività produttiva, sia pure in costanza di sequestro dei beni dell’impresa, evidenziando lo speciale valore che, in questa prospettiva, vengono ad assumere le condizioni apposte dall’amministrazione a tale atto abilitativo. Queste ultime, anche alla luce dell’intervento della Corte, finiscono per assumere, in un’ottica di sviluppo sostenibile un ruolo centrale. Esse, nell’integrare il contenuto necessario del provvedimento autorizzatorio, assumono una funzione di tipo strumentale, realizzando, nell’ottica di una tutela «sistemica» ed integrata, un concreto bilanciamento tra gli interessi contrapposti espressione delle diverse «anime» (economica, sociale ed ambientale) che contraddistinguono una nozione moderna di sostenibilità dello sviluppo.
Autorizzazione integrata ambientale e tutela "sistemica" nella vicenda dell'Ilva di Taranto
FREDIANI, Emiliano
2014-01-01
Abstract
Il contributo prende le mosse dalla complessa vicenda relativa allo stabilimento dell’Ilva di Taranto, inquadrata nel contesto più ampio delle situazioni di crisi di stabilimenti di interesse strategico nazionale, soffermandosi sul profilo relativo alla natura giuridica ed ai caratteri dell’autorizzazione integrata ambientale, a seguito dell’intervento del legislatore e della successiva pronuncia della Corte costituzionale. L’indagine si concentra, in particolare, sulla speciale «forza» giuridica del provvedimento autorizzatorio con cui il legislatore ha consentito la prosecuzione dell’attività produttiva, sia pure in costanza di sequestro dei beni dell’impresa, evidenziando lo speciale valore che, in questa prospettiva, vengono ad assumere le condizioni apposte dall’amministrazione a tale atto abilitativo. Queste ultime, anche alla luce dell’intervento della Corte, finiscono per assumere, in un’ottica di sviluppo sostenibile un ruolo centrale. Esse, nell’integrare il contenuto necessario del provvedimento autorizzatorio, assumono una funzione di tipo strumentale, realizzando, nell’ottica di una tutela «sistemica» ed integrata, un concreto bilanciamento tra gli interessi contrapposti espressione delle diverse «anime» (economica, sociale ed ambientale) che contraddistinguono una nozione moderna di sostenibilità dello sviluppo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.