Secondo l’EU Roma strategic framework for equality, inclusion and partecipation for 2020 – 2030 di ottobre 2020 della Commissione Europea, la minoranza rom, pur essendo la più ampia tra quelle storicamente stanziate nel continente, presenta un tasso di rischio di abbandono scolastico particolarmente elevato, il quale scaturisce da specifiche condizioni socio-economiche e culturali. L’attivazione della didattica a distanza (DAD) durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 sembra aver reso la questione dell’inclusione scolastica dei rom ancora più complessa a causa delle difficoltà dovute all’effettiva possibilità di accesso all’apprendimento per via telematica. L’assenza di mezzi tecnologici adeguati a usufruire dell’istruzione tramite la connessione internet, alla quale spesso si aggiunge la mancanza di un supporto adeguato da parte dei familiari degli studenti, pare, in effetti, dare origine ad un digital divide che si traduce in un godimento differenziato del diritto allo studio per le minoranze più svantaggiate. Il contributo aspira, dunque, a comprendere se i rimedi forniti dall’ordinamento italiano per le attività didattiche durante la gestione della crisi pandemica abbiano tenuto sufficientemente conto delle necessità inerenti alla comunità rom ovvero abbiano determinato un aggravamento sproporzionato e discriminatorio della condizione di grave vulnerabilità già da loro sperimentata.
Diritto all’istruzione e minoranza Rom tra questioni passate e problemi attuali. Le risposte dell’Italia nell’ambito dell’Unione Europea durante l’emergenza pandemica
giulia santomauro
2022-01-01
Abstract
Secondo l’EU Roma strategic framework for equality, inclusion and partecipation for 2020 – 2030 di ottobre 2020 della Commissione Europea, la minoranza rom, pur essendo la più ampia tra quelle storicamente stanziate nel continente, presenta un tasso di rischio di abbandono scolastico particolarmente elevato, il quale scaturisce da specifiche condizioni socio-economiche e culturali. L’attivazione della didattica a distanza (DAD) durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 sembra aver reso la questione dell’inclusione scolastica dei rom ancora più complessa a causa delle difficoltà dovute all’effettiva possibilità di accesso all’apprendimento per via telematica. L’assenza di mezzi tecnologici adeguati a usufruire dell’istruzione tramite la connessione internet, alla quale spesso si aggiunge la mancanza di un supporto adeguato da parte dei familiari degli studenti, pare, in effetti, dare origine ad un digital divide che si traduce in un godimento differenziato del diritto allo studio per le minoranze più svantaggiate. Il contributo aspira, dunque, a comprendere se i rimedi forniti dall’ordinamento italiano per le attività didattiche durante la gestione della crisi pandemica abbiano tenuto sufficientemente conto delle necessità inerenti alla comunità rom ovvero abbiano determinato un aggravamento sproporzionato e discriminatorio della condizione di grave vulnerabilità già da loro sperimentata.| File | Dimensione | Formato | |
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