Il volume offre una ricostruzione sistematica del diritto internazionale applicabile alla risposta ai disastri — naturali e antropici — collocandolo nel più ampio ciclo della gestione del rischio da disastro. Muovendo da dati empirici sulle tendenze globali e sui costi umani ed economici delle calamità, l’opera evidenzia l’esigenza di un quadro normativo più coerente, che sia in grado di assicurare alle vittime di eventi calamitosi un’assistenza rapida ed efficace. La Parte I ripercorre le radici storiche e i tentativi di codificazione universale del diritto internazionale dei disastri, fino al recente lavoro della Commissione del diritto internazionale delle Nazioni Unite, culminata nell’adozione di un progetto di articoli incentrato sulla protezione delle persone in situazione di disastro. La Parte II si concentra su diritti e obblighi dello Stato colpito. Ricostruisce il suo ruolo primario nella risposta ai disastri, evidenziando la centralità del principio del consenso alla fornitura di assistenza internazionale. Si sofferma inoltre sugli obblighi dello Stato stesso, alla luce del diritto internazionale dei diritti umani, cercando di individuare i diritti maggiormente a rischio in presenza di eventi calamitosi. L’Autore si domanda se esista un diritto distinto all’assistenza umanitaria, e se ci sia un obbligo in capo allo Stato di richiedere assistenza, ovvero di non opporre un diniego ad offerte di assistenza provenienti da Stati terzi o organizzazioni internazionali. Vengono poi analizzate le possibili restrizioni al godimento dei diritti in situazioni di emergenza, valutando se e in che misura gli Stati possano far ricorso a misure straordinarie che vadano ad interferire in maniera significativa coi diritti degli individui. La Parte III esamina il ruolo della comunità internazionale nella risposta ai disastri. Il testo analizza in primo luogo il principio di solidarietà e quello di cooperazione come possibili fondamenti di un obbligo di offrire assistenza. Si considera inoltre l’applicabilità della dottrina della Responsibility to Protect in situazioni in cui lo Stato colpito non dia il proprio consenso alla fornitura di aiuti, valutando anche se esista un obbligo degli Stati terzi di fornire aiuto. Un capitolo tematico ripercorre i contenuti tipici degli accordi in materia di risposta ai disastri (richiesta di assistenza, accesso di personale e beni, visti e riconoscimento titoli, libertà di movimento, privilegi e immunità, protezione del personale, riparto dei costi, responsabilità, cessazione delle operazioni), nonché i principi umanitari che dovrebbero informare le operazioni di assistenza. Le conclusioni discutono criticità aperte e la possibilità di adottare un trattato di carattere generale sulla gestione del rischio da disastro.

DIRITTI E OBBLIGHI INTERNAZIONALI DEGLI STATI IN MATERIA DI RISPOSTA AI DISASTRI

Emanuele Sommario
2025-01-01

Abstract

Il volume offre una ricostruzione sistematica del diritto internazionale applicabile alla risposta ai disastri — naturali e antropici — collocandolo nel più ampio ciclo della gestione del rischio da disastro. Muovendo da dati empirici sulle tendenze globali e sui costi umani ed economici delle calamità, l’opera evidenzia l’esigenza di un quadro normativo più coerente, che sia in grado di assicurare alle vittime di eventi calamitosi un’assistenza rapida ed efficace. La Parte I ripercorre le radici storiche e i tentativi di codificazione universale del diritto internazionale dei disastri, fino al recente lavoro della Commissione del diritto internazionale delle Nazioni Unite, culminata nell’adozione di un progetto di articoli incentrato sulla protezione delle persone in situazione di disastro. La Parte II si concentra su diritti e obblighi dello Stato colpito. Ricostruisce il suo ruolo primario nella risposta ai disastri, evidenziando la centralità del principio del consenso alla fornitura di assistenza internazionale. Si sofferma inoltre sugli obblighi dello Stato stesso, alla luce del diritto internazionale dei diritti umani, cercando di individuare i diritti maggiormente a rischio in presenza di eventi calamitosi. L’Autore si domanda se esista un diritto distinto all’assistenza umanitaria, e se ci sia un obbligo in capo allo Stato di richiedere assistenza, ovvero di non opporre un diniego ad offerte di assistenza provenienti da Stati terzi o organizzazioni internazionali. Vengono poi analizzate le possibili restrizioni al godimento dei diritti in situazioni di emergenza, valutando se e in che misura gli Stati possano far ricorso a misure straordinarie che vadano ad interferire in maniera significativa coi diritti degli individui. La Parte III esamina il ruolo della comunità internazionale nella risposta ai disastri. Il testo analizza in primo luogo il principio di solidarietà e quello di cooperazione come possibili fondamenti di un obbligo di offrire assistenza. Si considera inoltre l’applicabilità della dottrina della Responsibility to Protect in situazioni in cui lo Stato colpito non dia il proprio consenso alla fornitura di aiuti, valutando anche se esista un obbligo degli Stati terzi di fornire aiuto. Un capitolo tematico ripercorre i contenuti tipici degli accordi in materia di risposta ai disastri (richiesta di assistenza, accesso di personale e beni, visti e riconoscimento titoli, libertà di movimento, privilegi e immunità, protezione del personale, riparto dei costi, responsabilità, cessazione delle operazioni), nonché i principi umanitari che dovrebbero informare le operazioni di assistenza. Le conclusioni discutono criticità aperte e la possibilità di adottare un trattato di carattere generale sulla gestione del rischio da disastro.
2025
979-12-235-0483-3
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