Lo scritto intende muovere da alcuni dati contrastanti e paradossali: da un lato la crescita in Italia dello spreco alimentare; dall’altro l’aumento della povertà alimentare, nel contesto più generale dell’aumento delle diverse dimensioni del bisogno. A partire dalla pur incentra qualificazione di un diritto al cibo (adeguato) sono evidenziati i limiti degli strumenti ordinari di contrasto alla povertà alimentare, basati perlopiù sulla politica dei trasferimenti monetari. Da qui, a partire da un richiamo alla riforma costituzionale che ha interessato gli art. 9 e 41 Cost., è analizzato come l'economia circolare si traduca in azioni che riguardano la durabilità, il riutilizzo e la condivisione delle risorse, in un’ottica solidaristica fondata sull’art. 2 della Carta costituzionale. Questi principi favoriscono la creazione di un sistema in cui i prodotti alimentari mantengono il loro valore il più a lungo possibile, riducendo al minimo l'impatto ambientale. In questo contesto l’analisi del quadro normativo nazionale relativo alla lotta allo spreco alimentare sarà affiancata ad un richiamo ad alcune forme di collaborazione tra settore pubblico, privato e no-profit che possono trasformarsi, soprattutto a livello locale, in una forma più matura di sussidiarietà orizzontale in cui i diversi attori diventano responsabili della costruzione del bene comune.
Rimedi alla povertà alimentare nella prospettiva dell'economia circolare
Elena Vivaldi
2024-01-01
Abstract
Lo scritto intende muovere da alcuni dati contrastanti e paradossali: da un lato la crescita in Italia dello spreco alimentare; dall’altro l’aumento della povertà alimentare, nel contesto più generale dell’aumento delle diverse dimensioni del bisogno. A partire dalla pur incentra qualificazione di un diritto al cibo (adeguato) sono evidenziati i limiti degli strumenti ordinari di contrasto alla povertà alimentare, basati perlopiù sulla politica dei trasferimenti monetari. Da qui, a partire da un richiamo alla riforma costituzionale che ha interessato gli art. 9 e 41 Cost., è analizzato come l'economia circolare si traduca in azioni che riguardano la durabilità, il riutilizzo e la condivisione delle risorse, in un’ottica solidaristica fondata sull’art. 2 della Carta costituzionale. Questi principi favoriscono la creazione di un sistema in cui i prodotti alimentari mantengono il loro valore il più a lungo possibile, riducendo al minimo l'impatto ambientale. In questo contesto l’analisi del quadro normativo nazionale relativo alla lotta allo spreco alimentare sarà affiancata ad un richiamo ad alcune forme di collaborazione tra settore pubblico, privato e no-profit che possono trasformarsi, soprattutto a livello locale, in una forma più matura di sussidiarietà orizzontale in cui i diversi attori diventano responsabili della costruzione del bene comune.File | Dimensione | Formato | |
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