La riflessione circa la sussistenza di un dovere di soccorso dell’amministrazione nei confronti del cittadino si collega alla questione relativa alla configurabilità della prestazione di un “aiuto” da ricondurre al momento di attivazione della sequenza procedimentale. Essa consente di sviluppare un’indagine avente ad oggetto la ratio di fondo, i caratteri e le possibili prospettive di evoluzione di un modello di azione finalizzato a garantire una sempre maggiore semplicità, linearità e razionalizzazione del rapporto procedimentale. A seguito dell’individuazione di alcune coordinate essenziali del dovere in questione, il lavoro delinea un percorso di tipo ascendente che dall’opzione-zero (coincidente con la non attivazione dello strumento rimediale e correttivo) conduce progressivamente verso l’inquadramento della sua dimensione procedimentale, sia a livello di disciplina generale che con riguardo alla speciale conformazione del modello ausiliario nelle procedure di scelta dei contraenti delle amministrazioni pubbliche. Il punto di arrivo di questo percorso è rappresentato dalla configurazione di una nuova dimensione del dovere di soccorso, qualificata per effetto del richiamo ad una sua “diffusione” tanto a livello endoprocedimentale quanto nella prospettiva di un contraddittorio “precoce”. Ne deriva l’immagine di uno strumento finalizzato a garantire un supporto metodologico in favore dell’istante, in base ad una chiave di lettura tendente a configurare una possibile costruzione dialogica dell’atto di iniziativa da cui prende forma l’esercizio del potere amministrativo.
Il dovere di soccorso procedimentale
FREDIANI, Emiliano
2016-01-01
Abstract
La riflessione circa la sussistenza di un dovere di soccorso dell’amministrazione nei confronti del cittadino si collega alla questione relativa alla configurabilità della prestazione di un “aiuto” da ricondurre al momento di attivazione della sequenza procedimentale. Essa consente di sviluppare un’indagine avente ad oggetto la ratio di fondo, i caratteri e le possibili prospettive di evoluzione di un modello di azione finalizzato a garantire una sempre maggiore semplicità, linearità e razionalizzazione del rapporto procedimentale. A seguito dell’individuazione di alcune coordinate essenziali del dovere in questione, il lavoro delinea un percorso di tipo ascendente che dall’opzione-zero (coincidente con la non attivazione dello strumento rimediale e correttivo) conduce progressivamente verso l’inquadramento della sua dimensione procedimentale, sia a livello di disciplina generale che con riguardo alla speciale conformazione del modello ausiliario nelle procedure di scelta dei contraenti delle amministrazioni pubbliche. Il punto di arrivo di questo percorso è rappresentato dalla configurazione di una nuova dimensione del dovere di soccorso, qualificata per effetto del richiamo ad una sua “diffusione” tanto a livello endoprocedimentale quanto nella prospettiva di un contraddittorio “precoce”. Ne deriva l’immagine di uno strumento finalizzato a garantire un supporto metodologico in favore dell’istante, in base ad una chiave di lettura tendente a configurare una possibile costruzione dialogica dell’atto di iniziativa da cui prende forma l’esercizio del potere amministrativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.