Il volume “Law and Technology. The Challenge of Regulating Technological Development” si colloca nella complessa discussione riguardante il rapporto tra diritto e innovazione tecnologica. I saggi contenuti nel libro rielaborano le relazioni presentate al Convegno su “Regulating Technological Development at the Intersection of Science and Law”, svoltosi presso la Scuola Superiore Sant’Anna nel giugno 2012 nel quadro del progetto RoboLaw. Tale progetto (2012-2014), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro (G.A. n. 289092) e portato avanti da un consorzio internazionale e pluridisciplinare, era dedicato allo studio delle implicazioni giuridiche delle tecnologie robotiche. Tra le premesse concettuali della successiva ricerca vi erano l’analisi della tipologia di fonti implicate nella regolazione della tecnologia, della crescita di forme private di regolazione su scala transnazionale, del frequente ricorso a norme tecniche e standard, a loro volta posti da organismi privati. Il volume si divide in due parti: la prima è dedicata alla riflessione teorica, da diverse prospettive disciplinari (filosofica, giuspubblicistica, giusprivatistica), sulle plurime corrispondenze e sui legami sfaccettati tra il mondo della ricerca scientifica e tecnologica e lo sforzo di inquadramento concettuale e giuridico; la seconda parte adotta la metodologia dei casi di studio, dove si osservano i modi dell’intervento giuridico in alcuni settori – la regolazione del rischio, le tecnologie agro-alimentari, le tecnologie della comunicazione, i mercati dell’energia - e il ruolo della standardizzazione in campo robotico, per trarne insegnamenti e modelli. Il saggio introduttivo del volume definisce l’ambito di studio interessato dal progetto RoboLaw, mettendo in evidenza le profonde interferenze tra le caratteristiche di alcune applicazioni robotiche, specie di tipo bioingegneristico – come le protesi bioniche avanzate, le interfaccia cervello-macchina, gli impianti per la stimolazione neuronale – ma anche altre tecnologie robotiche assistive, come i care robots – e le categorie, e talvolta i presupposti inespressi, del nostro sistema giuridico. Si rivolge poi a chiarire i termini del dibattito in corso sul rapporto diritto e tecnologia, precisandone la dimensione di discorso biunivoco, e illustrandone i temi cruciali sul filo di altrettante dicotomie che lo caratterizzano: la rapidità di avanzamento del progresso scientifico e tecnologico e la lentezza dei processi di regolazione, almeno quelli di stampo tradizionale; la necessaria compresenza di hard law e soft law e la connessa fluidità del sistema delle fonti; la delegazione tecnica sul filo dell’antinomia, ma anche della cooperazione, tra pubblico e privato; infine, la valenza globale dello sviluppo scientifico e i perduranti confini nazionali o regionali della regolazione. Si conclude con un’ultima contrapposizione, tra pluralità delle applicazioni tecnologiche, validità di un approccio casistico, e ricerca di invarianti nel discorso giuridico, che possono essere trovate sul piano dei principi e dei valori.
Law and Technology. The Challenge of Regulating Technological Development
PALMERINI, Erica;
2013-01-01
Abstract
Il volume “Law and Technology. The Challenge of Regulating Technological Development” si colloca nella complessa discussione riguardante il rapporto tra diritto e innovazione tecnologica. I saggi contenuti nel libro rielaborano le relazioni presentate al Convegno su “Regulating Technological Development at the Intersection of Science and Law”, svoltosi presso la Scuola Superiore Sant’Anna nel giugno 2012 nel quadro del progetto RoboLaw. Tale progetto (2012-2014), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro (G.A. n. 289092) e portato avanti da un consorzio internazionale e pluridisciplinare, era dedicato allo studio delle implicazioni giuridiche delle tecnologie robotiche. Tra le premesse concettuali della successiva ricerca vi erano l’analisi della tipologia di fonti implicate nella regolazione della tecnologia, della crescita di forme private di regolazione su scala transnazionale, del frequente ricorso a norme tecniche e standard, a loro volta posti da organismi privati. Il volume si divide in due parti: la prima è dedicata alla riflessione teorica, da diverse prospettive disciplinari (filosofica, giuspubblicistica, giusprivatistica), sulle plurime corrispondenze e sui legami sfaccettati tra il mondo della ricerca scientifica e tecnologica e lo sforzo di inquadramento concettuale e giuridico; la seconda parte adotta la metodologia dei casi di studio, dove si osservano i modi dell’intervento giuridico in alcuni settori – la regolazione del rischio, le tecnologie agro-alimentari, le tecnologie della comunicazione, i mercati dell’energia - e il ruolo della standardizzazione in campo robotico, per trarne insegnamenti e modelli. Il saggio introduttivo del volume definisce l’ambito di studio interessato dal progetto RoboLaw, mettendo in evidenza le profonde interferenze tra le caratteristiche di alcune applicazioni robotiche, specie di tipo bioingegneristico – come le protesi bioniche avanzate, le interfaccia cervello-macchina, gli impianti per la stimolazione neuronale – ma anche altre tecnologie robotiche assistive, come i care robots – e le categorie, e talvolta i presupposti inespressi, del nostro sistema giuridico. Si rivolge poi a chiarire i termini del dibattito in corso sul rapporto diritto e tecnologia, precisandone la dimensione di discorso biunivoco, e illustrandone i temi cruciali sul filo di altrettante dicotomie che lo caratterizzano: la rapidità di avanzamento del progresso scientifico e tecnologico e la lentezza dei processi di regolazione, almeno quelli di stampo tradizionale; la necessaria compresenza di hard law e soft law e la connessa fluidità del sistema delle fonti; la delegazione tecnica sul filo dell’antinomia, ma anche della cooperazione, tra pubblico e privato; infine, la valenza globale dello sviluppo scientifico e i perduranti confini nazionali o regionali della regolazione. Si conclude con un’ultima contrapposizione, tra pluralità delle applicazioni tecnologiche, validità di un approccio casistico, e ricerca di invarianti nel discorso giuridico, che possono essere trovate sul piano dei principi e dei valori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.